Come calmare il bambino
- Giada Lauretti
- 19 feb 2024
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 22 mar 2024
Quando tuo figlio ha paura, la tua calma è essenziale. In questo modo capirà che non ha alcuna colpa, che non ci sono pericoli e che tu hai la situazione sotto controllo. Imparerà che le emozioni si possono gestire e che comunque sono passeggere.
Quando tuo figlio ha paura di qualcosa, è importante che tu sia calmo. Sai perchè? Non soltanto perché puoi riflettere meglio sul da farsi, ma soprattutto perché lo spavento spaventa. Questo è dimostrato dalla ricerca!
È importante che tu conosca quali sono i segnali della paura nel tuo corpo, perché il cervello di tuo figlio è predisposto a riconoscerli. Serve per la sopravvivenza! Il cucciolo d’uomo ha bisogno a lungo della protezione dell’adulto e quando c’è una situazione che non comprende, la prima cosa che fa per interpretarla è guardare il tuo volto. Se il tuo volto è sereno (mostrare) capisce che tutto va bene. Se il tuo volto è spaventato, capisce che c’è da preoccuparsi.
un volto spaventato/spaventante potrebbe essere questo: occhio sbarrato (mostrare) oppure un volto inespressivo, tipo questo (mostrare): bocca neutra e sguardo fisso. Facciamo un esempio, immagina quando tuo figlio si lascia e comincia a camminare, ogni tanto si gira e ti guarda per capire se è tutto ok. Potrebbe capitare che cerchi di rassicurarlo ma hai troppa paura che cada e si faccia male, vorresti rassicurarlo con le parole, ma usi questo tono di voce (mostrare) e guardi l’ambiente intorno in cerca del pericolo, per cui non lo guardi negli occhi rassicurandolo. Tuo figlio tornerà indietro, anziché continuare ad esplorare.
In un’altra situazione, invece, potresti prenderlo in braccio per rassicurarlo, ma essendo preoccupato, tuo figlio sentirà respiro e battito accellerati e capirà che c’è qualcosa che non va.
É vero che la paura provoca reazioni indipendenti dalla nostra volontà,
ma con la parte razionale del nostro cervello si può gestire, si possono
trovare soluzioni, alcune le conoscerai già, per esempio respirare prolungando il tempo in cui mandi fuori l’aria rispetto il tempo in cui la mandi dentro pensando a qualcosa di positivo oppure farti una lista delle situazioni che ti spaventano di più, per es. Quando tuo figlio si fa male o quando è ansioso o diventa aggressivo o quando piange disperato e non sai cosa fare oppure sei preoccupato per situazioni che stai affrontando. Puoi farti una lista delle possibili soluzioni o delle persone che ti possono aiutare.
Non ha funzionato stavolta? No, senti che sei ancora troppo impaurito. Nell’emergenza di questa situazione, svela a tuo figlio che se vede che hai quella faccia è perché sei preoccupato per “cose da grandi” solo tue, che lui non c’entra nulla, che va tutto bene e può stare tranquillo, intanto tu penserai a calmarti, perché la paura passa sempre.
In questo modo, tuo figlio capirà che non ha alcuna colpa, che non ci sono pericoli e che tu hai la situazione sotto controllo; inoltre imparerà che le emozioni si possono gestire e che comunque sono passeggere.
Quando avrai ritrovato la tua calma interiore, potrai dedicarti alle paure del tuo bambino.
Se stai bene tu, puoi far star bene tuo figlio.
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